La "Gerusalemme Celeste"
La Gerusalemme celeste
Il concetto di “Gerusalemme Celeste” è presente sin dai tempi dei Patriarchi del popolo d’Israele. Nell’Antico Testamento l’episodio della scala del sogno di Giacobbe su cui gli angeli salivano e scendevano ne è l’esempio più significativo. Giacobbe chiamò quel luogo della rivelazione “Porta del Cielo”: si trattava di Sion, unita alla Gerusalemme Celeste da un legame indissolubile.
La Gerusalemme Celeste ha delle precise caratteristiche simboliche:
- è una città perfetta a forma di cubo, come il Santo dei Santi;
- al suo centro sorge l’albero della vita;
- è piena di ricchezza e splendore;
- ha dodici porte sormontate da altrettanti angeli e dai nomi delle dodici tribù d’Israele;
- non ha bisogno di un tempio, perché Dio e l’Agnello sono il suo tempio;
- non ha bisogno della luce del sole e della luna, perché la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l’agnello;
- poggia su dodici basamenti sopra i quali sono i nomi degli apostoli.
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Gerusalemme nei grandi poemi
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