Dizionario del Cristianesimo

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Astronomia

L’anno (in latino annus che in origine significava “circolo, giro”) è la durata di un’intera rivoluzione della Terra intorno al Sole, resa sensibile agli antichi dal fatto del ritorno del Sole, nel suo moto apparente, lungo i 12 segni dello Zodiaco.

Religione

Se in tutte le religioni è ricorrente la necessità dei credenti di evocare e onorare il divino secondo feste e riti stabiliti, nella religione cristiana tale consuetudine è sfociata in una calendarizzazione, scandita secondo un ritmo annuale (anno liturgico). In questa sede ci limiteremo alla trattazione relativa al calendario liturgico cattolico. I momenti principali dell’esperienza terrena di Cristo  sono rivissuti nell’ambito dell’anno liturgico cattolico secondo giorni e tempi determinati. Ogni giorno della settimana (ferie) viene santificato con celebrazioni liturgiche particolari, oltre che con l’eucaristia  e l’Ufficio divino. Particolare rilievo ha il primo giorno della settimana, la domenica, che rinnova il mistero pasquale. I tempi fondamentali del calendario liturgico cattolico sono quello pasquale e quello natalizio, cui si aggiunge il tempo ordinario.

Ciclo pasquale

Come rievocazione del mistero di Cristo, che salva l’umanità con la sua morte, il ciclo pasquale è uno dei “tempi forti” del calendario liturgico cattolico. Storicamente esso si è venuto articolando in tre momenti: il triduo, la cinquantina o tempo di Pasqua e la quaresima  (circa un centinaio di giorni in tutto). Originariamente il triduo pasquale consisteva nei tre giorni del “Cristo morto, sepolto e risorto” (venerdì santo, sabato santo e la domenica o giorno di Pasqua). Con la riforma ispirata dal Concilio Vaticano  II è stato anticipato alla missa in coena Domini del giovedì santo.
Il tempo di Pasqua all’inizio comprendeva i 50 giorni successivi alla Pasqua, di cui il primo era già la domenica della risurrezione o prima domenica di Pasqua: tutti questi giorni avevano lo stesso valore e significato. In seguito, il quarantesimo venne storicizzato come ultima manifestazione di Cristo e commiato dagli apostoli : l’Ascensione e il cinquantesimo, a conclusione di tutto il ciclo, venne configurato come “prima Pentecoste ”. La quaresima (da quadragesima, “tempo di 40 giorni”), il tempo pastoralmente più impegnativo, sviluppa soprattutto i temi battesimali, in stretta connessione con il catecumenato. Inizia con il mercoledì delle Ceneri e termina prima della messa in coena Domini. Alla quaresima è connesso il rito della Via crucis, importato da Gerusalemme, che sottolinea la partecipazione dei fedeli ai dolori fisici e morali di Gesù  durante la Passione .

Ciclo natalizio

Già nella teologia  del Nuovo Testamento l’esaltazione pasquale del Signore si ripercuoteva sulla comprensione della sua esistenza umano-divina a partire dalla nascita (At 13, 13; Rm 1, 3; Vangelo di Giovanni), quindi della sua apparizione precedente la Pasqua: l’incarnazione  non può essere staccata o isolata dalla croce , il Natale dalla Pasqua. Di conseguenza, anche per l’anno liturgico è sorto un altro ciclo, secondario, quello delle feste Natale-Epifania . Occorre ricordare che, storicamente, il ciclo Natale-Epifania fu sollecitato, nei secoli IV-V, anche dalla necessità di un’adeguata risposta all’arianesimo  e, in Occidente, dall’esigenza di contrapporre al calendario pagano, che celebrava il Sol invictus, la festa di Cristo “vero sole”. La data del 25 dicembre per il Natale deriva dal fatto che, prima della riforma giuliana, la festa del solstizio d’inverno era slittata di 4 giorni, dal 21 al 25 dicembre. Contando nove mesi a ritroso si fissò la festa dell’Annunciazione al 25 marzo. Le origini dell’Epifania (6 gennaio) non sembrano molto diverse da quelle del Natale; anch’essa soppiantò una festa pagana. Il riferimento al 6 gennaio è forse dato dal cadere del perielio [= punto di minima distanza dal Sole di un corpo del Sistema solare]; ma più probabilmente il motivo determinante è l’aumento già consistente della luce, che richiama l’idea di Gesù “vera luce” che illumina il mondo. Anche il ciclo natalizio comprende un periodo di preparazione, uno di celebrazione-festa e un prolungamento; rispettivamente si hanno l’Avvento , il Natale-Epifania e il tempo che va fino al Battesimo  di Gesù. Per quanto riguarda l’Avvento, esso ha le sue origini storiche nell’adventus (parusìa) che significava la presenza annuale della divinità o l’anniversario della visita dell’imperatore; di qui il tema del “Cristo che viene”. Nel ciclo natalizio sono comprese alcune feste particolari, fra le quali quelle di Santo Stefano, di San Giovanni Evangelista, degli Innocenti Martiri e soprattutto quella dell’Immacolata Concezione di Maria. Il ciclo natalizio non ha un prolungamento vero e proprio; la domenica dopo l’Epifania si celebra la festa del Battesimo di Gesù, dopo la quale inizia la prima parte del tempo ordinario. Tuttavia, si comprende nel ciclo natalizio anche la festa della Presentazione di Gesù al Tempio, l’hypapante dei bizantini.

Tempo ordinario

Il tempo ordinario, detto perannum, complessivamente 33-34 settimane, non è caratterizzato da particolari rievocazioni del mistero di Cristo. Comprende il periodo che collega l’Epifania con la quaresima e quello che va dal lunedì dopo la Pentecoste alla prima domenica di Avvento. In questo tempo si collocano numerose ricorrenze (solennità, feste, memorie) che si sono originate nel corso dei secoli. Il loro significato è del tutto relativo e secondario, perché in genere non si tratta di misteri della storia della salvezza. Il calendario liturgico ha sempre sofferto il pericolo dell’accumulo e della sopravvalutazione delle feste; la riforma ha cercato di semplificare e alleggerire le celebrazioni secondarie per far apparire il ciclo pasquale nel suo insostituibile significato e valore.